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Kun, Béla.

Rivoluzionario ungherese. Dapprima socialdemocratico, durante la prima guerra mondiale venne fatto prigioniero dai Russi. Dopo la rivoluzione del febbraio 1917 ebbe l'incarico da Kerenskij di dirigere l'ufficio di propaganda per i prigionieri di guerra; in quel periodo iniziò l'attività a favore dei bolscevichi, che intensificò dopo la rivoluzione di ottobre e il successo di Lenin. In seguito alla pace di Brest-Litovsk rientrò in Ungheria, dove diresse la rivoluzione del marzo 1919; nel nuovo governo ricoprì la carica di commissario per gli Affari esteri. Rovesciato il governo nell'agosto 1919, fu costretto alla fuga in Austria, dalla quale nel 1920 si recò in URSS per ricoprire vari incarichi da parte del governo sovietico. Tornato a Vienna in varie riprese e per brevi periodi, nella primavera del 1928 vi fu arrestato e, negata l'estradizione chiesta dall'Ungheria, vi fu processato e condannato a una lieve pena. Tornato in URSS venne nominato presidente del Komintern per l'Europa occidentale. Caduto in disgrazia a Stalin, venne processato e deportato in Siberia, dove morì nel 1939 in una località imprecisata (Sziláğycseh 1886 - URSS 1939).